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Giovan Domenico Vinaccia
(Massalubrense, 1625-Napoli, 1695)

San Pietro; San Paolo

Argento a sbalzo e fusione;
metallo dorato; legno;
cm 160 x 70 x 40 ciascuna. Iscrizioni: sull’orlo del manto del San Paolo,
“DOMINUS CARD. CARACCIOLUS ARCH. N[EAP] / AERE SUO FECIT A.D. 1684”;
nelle pieghe della veste, “ALOYSIUS CARD. RUFFO ARCH. NEAP. REFECIT”.
Prov.: Napoli, cattedrale

Su queste statue si sono accanite, nel corso dei secoli, le scelte degli uomini. In origine le figure erano due mezzibusti, che vennero successivamente rifatti riattando le parti precedenti su una nuova struttura. Tra le modifiche, furono aggiunti i piedi, di fattura maldestra; mentre le pregevoli mani sembrano quelle antiche, come pure le teste che, benché guaste, paiono le originali. Dovette trattarsi, quindi, di un intervento fatto “in economia” motivato dal voler tramandare ed evidenziare i simulacri, aumentandone le misure. I portareliquie dorati sui petti delle statue sembrano settecenteschi; la lama della spada di San Paolo e la parte destra del mantello e le chiavi e il libro di Pietro sono di fattura recente. I santi sono rappresentati dai loro simboli iconografici: le chiavi per Simon Pietro, rappresentano quelle del Regno dei Cieli; la spada per Paolo che da soldato pagano si trasformò in un difensore e promulgatore della parola del Cristo.